Chissà
se alla fine di tutto questo avremo capito quanto conta e quanto può
mancare un abbraccio.
Chissà se avremo imparato che la distanza
dei corpi non allontana chi si vuole davvero bene.
Chissà se
saremo stati capaci di apprezzare anche il silenzio e il vivere
lento.
Chissà se avremo imparato a guardare il mondo e chi
ci è vicino con occhi riconoscenti e nuovi.
Chissà se avremo
capito che di fronte alla malattia siamo tutti fragili e tutti uguali
e che solo aiutando gli altri a salvarsi, salviamo noi stessi.
Chissà
se stando meno in mezzo al rumore avremo apprezzato e saputo
ascoltare il silenzio e il battito del nostro cuore.
Chissà se
saremo capaci di non essere più travolti dalla frenesia e dalla
corsa contro il tempo che hanno già inghiottito gran parte della
nostra vita.
Chissà se sapremo dare giusto valore al primo
abbraccio che riceveremo.